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Calza della Befana fai da te con dolcetti sani e avvertenze sui dolciumi commerciali

di Lucia Cuffaro

Lucia Cuffaro

L’Epifania, si sa, tutte le feste porta via. E lo fa con stile, come una delle tradizioni più amate che risale addirittura al tempo degli antichi romani.

Il 6 gennaio, è uno dei giorni più attesi dai bimbi, che al mattino corrono giù dal letto per scoprire cosa c’è nella magica Calza della Befana.

Se la Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte e con le toppe alla sottana, dobbiamo però imparare a leggere le etichette alla luce del sole.

 

Ftalati

Partiamo dal materiale. Ogni anno leggiamo di sequestri di calze e giocattoli contraffatti.

Il motivo? Nella maggior parte dei casi è la presenza dei cosiddetti Ftalati. Dietro questa parola da laboratorio si nasconde una sostanza terribile, un interferente endocrino pericolosissimo, in grado di agire sul sistema ormonale causando una femminilizzazione dei neonati maschi e dei seri disturbi nello sviluppo dei genitali.

Gli Ftalati sono utilizzati solitamente per rendere morbida la plastica e per realizzare le scritte sovraimpresse sui tessuti, anche sulle calze del Natale. Queste sostanze spesso sono individuabili anche con l’olfatto.

Si tratta di quel fastidioso odore plasticoso che associamo ai casalinghi con prodotti cinesi. Se sentiamo questa esalazione provenire dalla calza evitiamo di metterci dentro dolciumi che ne potrebbero uscire contaminati. E facciamo attenzione ad acquistare soltanto giocattoli col marchio CE.

E441

Immancabili all’Epifania sono i pacchetti di caramelle gommose alla frutta. Nel 2016 è uscito lo sconcertante documentario di Alina Kneepkens che racconta tutta la verità sulla gelatina dell’industria dolciaria. Un additivo di origine animale indicato in etichetta con la sigla E441.

Questo ingrediente è prodotto per l’80% della produzione europea dalla cotenna del maiale, per il 15% con lo strato di grasso presente sotto la pelle dei bovini; una percentuale più bassa, pari al 5%, utilizza ossa e cartilagini di maiali e bovini.

Se i prodotti della grande distribuzione organizzata rischiano di non essere completamente sicuri o danno luogo a forti dubbi di natura etica, cosa far trovare ai bimbi sotto al camino o all’Albero di Natale?

 

Calza della Befana sicura ed ecologica

 

Un bel calzettone

La calza favorita dalla vecchina è riutilizzabile, sicura ed ecologica: un bel calzettone, magari a righe colorate o a pois.

Se poi i bimbi sono due, l’acquisto è anche economico.

 

Calza della Befana con una bustina di carta dello shopping

Una busta natalizia può avere tante vite, e non essere buttata subito dopo il Natale, soprattutto se pensiamo a un doppio uso per le festività, in modo che diventi utile anche per il futuro.

Possiamo trasformare una busta di cartone in un calza per contenere i dolci della befana. Chi la riceve a Natale può quindi conservarla per la befana.

Disegniamo la sagoma di una calza natalizia sulla carta. Puoi scegliere una forma classica o aggiungere dettagli personalizzati come un bordo superiore ampio. La misura della calza dipenderà dalla grandezza della busta di carta che stai usando. I manici devono ovviamente rimanere all’interno della sagoma.

Tagliamo la busta di carta a misura seguendo il disegno. Ora possiamo disegnare motivi natalizi come fiocchi di neve, stelle con i pennarelli. Incolliamo ritagli di carta colorata, stoffe, pizzi, nastri o bottoni per creare un effetto decorativo.

Ora che la calza è pronta, la possiamo riempire con piccoli regali, o altri oggetti natalizi. Questo doppio uso permetterà di appendere la busta/calza al caminetto o su un albero di Natale piena di dolcetti per la befana.

 

Calza della Befana con un vecchio jeans

Oppure si può realizzare riciclando un vecchio jeans come questa che ho creato in 5 minuti tagliando con le forbici e incollando i bordi con la colla a caldo. Si può ovviamente anche cucire.

calza della befana

Costruiamo la scopetta della Befana: idea alternativa alla calza

La scopetta della Befana: idea alternativa alla calza – Autoproduciamo

scopetta della befana

 

Cosa mettere dentro?

Per non perdere l’entusiasmo dei piccini, e diciamocelo, anche di noi adulti, nel momento dell’apertura della calza, qualcosa dentro dobbiamo pur mettercelo, senza però rinunciare al gusto e alla sorpresa.

Il consiglio è di pensare alla frutta essiccata, dolce e saporita. Basta davvero poco per prepararla da sé. Si possono affettare finemente delle arance da disporre su dei piattini in ceramica appoggiati sopra un termosifone.

In due giorni le fette di arancia saranno perfettamente essiccate. Stessa cosa si può fare con tutta la frutta di stagione, come kiwi, pere, mele, mandarini: colorati, gustosi e salutari.

Nella calza possiamo mettere anche delle noci, mandorle e nocciole. Sempre gustose e sane!

E magari anche una bella mela da fare poi assieme con i bambini caramellata.

Se proprio non abbiamo voglia di autoprodurre, possiamo acquistare delle gelatine di frutta di origine vegetale, cercando in etichetta come ingrediente addensante l’agar-agar, un derivato delle alghe rosse.

Non può mancare il cioccolato.

Scopri qui come fare i cioccolatini con la frutta fatti in casa: Cioccolatini fai da te con la frutta: Come si preparano?

cioccolatini fai da te

E poi?

Sfiziose sono le foglie al cioccolato fondente: per realizzarle sono necessarie delle foglie d’alloro e una tavoletta di cioccolato (ovviamente equo e solidale).

Una volta sciolto a bagnomaria, il cioccolato va spennellato sulle foglie d’alloro ben pulite. Dopo 15 minuti, si può staccare con attenzione l’alloro e in mano avremo una meravigliosa foglia di cioccolata con tutte le nervature visibili. CLICCA QUI LA RICETTA

calza befana foglie cioccolata alloro

Oppure dei kiwi al cioccolato fondente. Basta infilzarlo con uno stecco gelato in cioccolato fondente sciolto e far intiepidire.

 

Calza della Befana: Il carbone

Come invece ricreare in modo naturale il carbone che la Befana fa trovare ai bimbi più “discoli” e che oggi è prodotto con zucchero raffinato e coloranti di sintesi? Nulla da fare, proprio non si può.

Ma va bene così, perché in fondo ci piace pensare che saremo tutti più buoni e che l’odiato carbone per quest’anno non ci sarà proprio nella calza della Befana…

—-

Vi saluto! Da Befana ovviamente!

Qui sono io, quando mi sono mascherata da vecchina per presentare uno spettacolo per bambini con la mia compagnia di teatro improvvisazione.

Auguri!

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