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di Lucia Cuffaro

Nellā€™ultimo studio del CESE sulla obsolescenza programmata dal titolo ā€œL’influenza sul consumatore dellā€™etichettatura di lunga durataā€, il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) ha analizzato lā€™influenza dellā€™etichettatura che riporta la durata di un prodotto sul comportamento del consumatore durante lā€™acquisto.

La ricerca realizzata in Francia, Spagna, Belgio, Repubblica Ceca e Paesi Bassi, su un campione di quasi 3000 partecipanti, ha evidenziato un dato significativo: gli europei sono disposti a spendere di piĆ¹ per prodotti con maggior durata.

COS’ƈ L’OBSOLESCENZA PROGRAMMATA

ā€œL’obsolescenza programmata e percepita ĆØ una delle piaghe della societĆ  usa e getta e mina i diretti e gli interessi di consumatori e cittadiniā€.

Tim Jackson in ProsperitĆ  senza crescita

La parola obsolescenza indica lā€™invecchiamento di un oggetto e la fine del suo ciclo vitale. Spesso sento frasi del tipo ā€œmi si ĆØ rotto il frigo poco dopo la scadenza della garanziaā€, ā€œlā€™ho comprato da una settimana e giĆ  non funzionaā€, ā€œla riparazione costa talmente tanto che mi conviene ricomprarloā€ e cosƬ via.

Si tratta dellā€™obsolescenza programmata, cioĆØ una volontaria progettazione fallata che determina la rottura di un oggetto, accorciando il potenziale di utilizzo per aumentare il tasso di sostituzione e/o la vendita delle parti di ricambio. ƈ il produttore ad avere in pugno la spada di Damocle che pende sulle nostre teste.

Obsolescenza programmata - Lampadine

Lampadine programmate per rompersi

Assurdamente noto ĆØ il caso della quasi indistruttibile lampadina a filamento di carbonio di Edison, talmente a lunga durata che i produttori di lampadine diedero avvio nel 1924 al cosiddetto Cartello Phoebus, per accorciare deliberatamente la durata di vita di questo prodotto, aumentandone di conseguenza le vendite.

Lā€™economista americano Victor Lebow, economista americano, nel 1950 dichiarava: ā€œLa nostra economia, immensamente produttiva, esige che facciamo del consumo il nostro stile di vita. Abbiamo bisogno che i nostri oggetti si logorino, si brucino, e siano sostituiti e gettati a ritmo sempre piĆ¹ rapidoā€.

Nel 1958 John Kenneth nel suo celebre ā€œLa SocietĆ  Opulentaā€ (Torino, Boringhieri) aveva denunciato il fenomeno, avviando la discussione prima in America e poi in Europa su questo genere di pratica.

PiĆ¹ recentemente Serge Latouche ha dedicato allā€™argomento un intero saggio: “Usa e Getta” (Bollati Boringhieri).

Obsolescenza programmata e Obsolescenza percepita

E la legge cosa fa?

Per ora poco. Risale al 2016 la direttiva della Commissione Europea sullā€™ecodesign, che chiede fortemente ai produttori di implementare strategie virtuose volte alla riparabilitĆ  di un oggetto e allā€™aumento della durabilitĆ .

In alcuni Paesi come la Francia, la pratica dellā€™obsolescenza programmata ĆØ illegale. Ad agosto 2015 ĆØ stata infatti approvata una legge sulla transizione energetica che comprende interventi su diversi settori, uno dei quali ĆØ appunto lā€™obsolescenza programmata, diventato un reato punibile con due anni di prigione e 300mila euro di multa. Alcuni mesi fa, una delle piĆ¹ grandi Multinazionali tecnologiche, la Apple, ĆØ finita sotto inchiesta proprio per questa pratica. Lā€™accusa ĆØ di produrre iPhone che invecchiano precocemente.

Al Parlamento italiano sono state presentate varie proposte di legge non ancora calendarizzate.

Nel frattempo, come deve comportarsi il consumatore? Come puĆ² difendersi? Innanzitutto, puĆ² riparare tutto il riparabile: se il prodotto non ĆØ piĆ¹ protetto da garanzia, ci si puĆ² rivolgere al web ā€“ spesso ricco proprio di guide e tutorial su come riparare un elettrodomestico rotto ā€“ oppure ad un tecnico specializzato, piĆ¹ economico rispetto alla casa produttrice. Inoltre, meglio stare alla larga dalle ultime novitĆ  di mercato, e aspettare qualche mese ā€“ quando saranno testate ā€“ per acquistarle.

Se poi un oggetto non lo si puĆ² proprio piĆ¹ utilizzare per il suo scopo, si puĆ² sempre regalargli una nuova vita, trasformandolo in qualcosa di differente. PerchĆ© ĆØ proprio il riciclo, lā€™arma vincente contro lā€™obsolescenza programmata.

Obsolescenza programmata - Repair cafĆØ

COS’ƈ L’OBSOLESCENZA PERCEPITA?

Esiste inoltre la subdola obsolescenza percepita. La pubblicitĆ  e le mode, indotte da furbe strategie di marketing, rendono precocemente vecchio un prodotto ancora funzionante, per invogliare il consumatore ad acquistarne una versione piĆ¹ nuova e magari solo con poche funzionalitĆ  in piĆ¹.

Questo non succede solo con gli strumenti elettronici ma anche con la maggior parte dei beni, come abiti, scarpe, tendaggi, accessori, etc. Un tempo i prodotti erano concepiti per esistere per sempre, ma la voglia di guadagnare sempre piĆ¹ e lā€™inflessione dei mercati hanno creato questo circolo vizioso. Una subdola strategia a danno dei tanti per l’arricchimento di pochi.

COME SOPRAVVIVERE ALL’OBSOLESCENZA PROGRAMMATA

Proviamo a invertire questo gioco forza con alcune buone pratiche volte riprendere la nostra possibilitĆ  di scelta consapevole.

COME NON FARSI INGANNARE E COMPRARE OGGETTI SCADENTI

  • informandoci sui Forum on line di valutazione prodotti. Sui motori di ricerca scriviamo: ā€œnome o tipologia dellā€™oggettoā€ + ā€œforumā€ per trovare centinaia di giudizi;
  • domandando direttamente ad amici che hanno giĆ  fatto quellā€™acquisto o chiedendo consiglio nelle bacheche delle nostre pagine social;
  • valutando la facilitĆ  o meno di riparazione e non solo il prezzo;
  • leggendo attentamente la garanzia prima di acquistare il prodotto

COME AGIRE SE IL PRODOTTO SI ROMPE

  • frequentando i ā€œRepair CafĆ©ā€, luoghi in cui si impara a riparare da sĆ©;
  • chiedendo aiuto a conoscenti esperti;
  • essendo vendicativi: se un prodotto si rompe subito, scriviamo su piĆ¹ Forum possibili affinchĆ© altri non facciano lo stesso errore, contattiamo le associazioni dei consumatori, chiamiamo il centralino della casa produttrice, inviamo una “potente” lettera di lamentela.

Obsolescenza programmata - Regional Repair CafĆØ

E se Pier Paolo Pasolini diceva: ā€œIlĀ potereĀ ha avuto bisogno di un tipo diverso di suddito, che fosse prima di tutto un consumatoreā€, proviamo a liberarci dalle catene della dipendenza consumistica scegliendo di essere dei CONSUM-ATTORI.

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